L'ECO DI BERGAMO 05 settembre 2002Prima_cronacaPagina 11 Si scatena la bagarre dopo le voci di trattative per la fusione con la comasca Acsm. Critica la Cgil: "La municipalizzata è ostaggio della politica" Bas, centrosinistra e sindacati all'attacco Le opposizioni chiedono un consiglio comunale straordinario, la Cisl un incontro col sindaco Si parla di fusione della Bas e la temperatura del mondo politico e sindacale sale improvvisamente. Le notizie di trattative con la comasca Acsm - da tempo quotata in Borsa - hanno suscitato reazioni da parte del centrosinistra e dei sindacati. In un comunicato congiunto, centrosinistra e Rifondazione chiedono la convocazione di un consiglio comunale straordinario per discutere sul tema: "Bas ha sofferto in questi anni una gestione segnata da un preoccupante immobilismo - si legge - in un mercato in rapidissima evoluzione normativa e imprenditoriale la società è rimasta ferma dal punto di vista delle alleanze (fatta eccezione per i tardivi e parziali accordi siglati negli ultimi mesi) e ha sofferto un progressivo deterioramento dei suoi conti, che nell'anno 2001 hanno segnato, unico caso tra le municipalizzate lombarde, perdite d'esercizio". E se il centrosinistra da un lato ricorda che il Consiglio comunale straordinario chiesto mesi fa dalle opposizioni si è svolto senza chiarire alcunché, dall'altro come soluzione propone un bis della seduta: "È tempo che il Comune chiarisca definitivamente cosa si ha intenzione di fare della Bas, e la discussione su questo nodo va affrontata rapidamente all'interno del Consiglio comunale, di cui chiederemo la convocazione in seduta straordinaria nei tempi più rapidi possibili". Tra i rilievi mossi nel documento, quello secondo cui la conferenza dei sindaci della provincia di Bergamo ("Veneziani compreso") ha recentemente approvato quasi all'unanimità un piano strategico che prevede l'aggregazione delle società esistenti e operanti nell'ambito del sistema idrico integrato: "Il progetto Bas sembrerebbe quindi in pieno contrasto con le iniziative assunte e votate dallo stesso Comune di Bergamo". Fermento anche sul versante sindacale. Mario Gualeni, segretario provinciale della Cisl chiede a Veneziani di fissare un incontro urgente "per affrontare le questioni legate al futuro dell'azienda e al suo rapporto con il territorio in quanto eroga importanti servizi di pubblica utilità, alle sue strategie e all'occupazione. Per Gualeni i sindacati "hanno il diritto di essere preventivamente informati e coinvolti dentro questo processo di riorganizzazione, in quanto rappresentanti dei lavoratori e di una consistente parte della cittadinanza bergamasca". "Bisogna salvaguardare la centralità della gestione bergamasca e capire, in un'eventuale fusione, quali saranno i centri decisionali e quindi di potere", commenta Eddy Locati, segretario generale aggiunto della Femca Cisl, che ricorda di avere sempre caldeggiato "la necessità di un grande accordo tra tutte le realtà provinciali del settore". Ma la preoccupazione è per il futuro dei dipendenti Bas: in un recente incontro, Femca Cisl ha chiesto precise garanzie sugli organici e sui diritti del personale Bas, e ha altresì ricordato l'importanza dell'azionariato collettivo. "La Bas affronta scadenze ineludibili con un ritardo già evidente - commenta la segreteria della Cgil - è ancora in costruzione l'impianto della diversificazione societaria e dello scorporo dell'azienda, ancora incerta la qualità delle partnership con le quali sono da costruire relazione e sinergie". Secondo la Cgil "la Bas si trova oggi in una grande difficoltà a progettare i propri percorsi e dotarsi di una strategia credibile anche perché è ostaggio della politica, proprio come i vecchi tempi, peggio che ai vecchi tempi, a dispetto di tutte le parole che hanno suoni moderni e nuovi, come privatizzazione, liberalizzazione o mercato". "Da qualsiasi punto di vista si osservino le difficoltà si ricava un desolante panorama, fatto solo di conflitti politici e/o di interessi: tra amministrazioni diverse, tra partiti dentro le maggioranze che reggono le amministrazioni, tra cordate all'interno dei singoli partiti delle coalizioni di maggioranza. Conflitti che ne compromettono le posizioni di mercato, inducono ritardi che finiscono con il mettere a rischio posti di lavoro e la qualità dei servizi ai cittadini". Fin qui le reazioni del mondo politico-sindacale, in attesa del faccia a faccia di martedì prossimo dove Roberto Riccioni, presidente Bas, relazionerà ai consiglieri di maggioranza e - questa è la novità - di opposizione. La fusione con una società già quotata in Borsa è una delle ipotesi previste nel documento sulle strategie future elaborato da Bas: in questo modo si eviterebbe l'obbligo di separare la gestione dei servizi da quella degli impianti. La comasca Acsm è quotata in Borsa da fine '98: attualmente è presieduta da Giuseppe Villani, che ha preso il posto di Stefano Bruni- manager molto quotato nel settore - eletto lo scorso maggio sindaco della città lariana nelle fila di Forza Italia. Da Como si cerca di buttare acqua sul fuoco, temendo ripercussioni in Borsa e interventi Consob, ma i contatti con Bergamo ci sono stati e proseguono. I partiti del centrodestra ne hanno discusso martedì sera e lo faranno nei prossimi giorni: sul tavolo, tra l'altro, anche il rinnovo del Consiglio d'amministrazione Bas, in scadenza a novembre. Dino Nikpalj